a se come una sbrindellata e rabbiosa coperta, con la sua estremità più
aperta che rivela una turbinante caverna di energia schiumante e
sibilante che rotola come un gigantesco tunnel verso la riva.
Immaginate di mettervi nell'occhio di questo tonante assassino, in
questo rabbioso pugno di vetro mentre il tempo si consuma fino quasi
a fermarsi, e dove i segreti dell'immortalità sono sussurrati agli
orecchi di coloro che hanno orecchi per sentire.
Ci buttammo in acqua alle 7.30, l'aria era già calda e l'acqua tiepida, le onde arrivavano
regolari spinte dalla forza dell'Oceano Indiano, una macchina da onde; abituati alle onde
delle libecciate del mar Tirreno , ripide e nervose, sembravano facili da cavalcare
vedendole da lontano, ma man mano che ogni bracciata che davo sdraiato sul mio
longboard mi avvicinava a quei mostri d'acqua potevo rendermi conto di quanta potenza
avessi di fronte.
Madè, un local surfista con cui avevamo surfato il giorno prima a Kuta
beach ci aveva assicurato che per dire di aver fatto surf
dovevamo provare le onde di Uluatu.
A Kuta beach il giorno precedente splendide onde di 2 -3 metri
all'inizio ci avevano un po' strapazzati prima di riuscire ad avere
la meglio e a farci godere come delle bestie, ma
l'idea di poter cavalcare onde più grandi ci eccitava e al tempo stesso ci spaventava un pò.
Mentre remavamo verso il largo Madè ci indicava le posizioni da tenere
per evitare inutili rischi, barriera corallina, correnti ecc. a un certo
punto un gruppo di onde veramente alte si sfrangiò a circa 400 da noi
con un rumore assordante, ci zittimmo, e remammo per metterci in
salvo. Dopo un pò Madè, imprecando in balinese, ci indicò una bella serie di onde che
arrivava e ci consigliò di non cadere perchè la marea non era salita abbastanza.
Partì remando, girammo verso l'onda che stava arrivando e capimmo che quello era il
momento che avevamo tanto atteso, niente fegato niente gloria, ci lanciammo su quella che
penso fosse un'onda di 4 o 5 metri, ero sicuro che ci avrebbe travolti senza pietà
sbattendoci sulla barriera corallina, ma saltando sul mio longboard iniziai a volare
sull'acqua, ormai era mia, scorsi Madè mentre
correva davanti a me sulla più grande onda che avevo mai calcato,
mi voltai e vidi un tubo di acqua spesso quasi due metri che si
rovesciava su se stesso; volammo sull'acqua, cavalcammo
la bestia, quella giornata ci regalò onde quasi fino a 6 metri.
Non potrò mai dimenticare le sensazioni che ho
provato quel giorno.
Uluatu - Bali - qualche anno fa.